Quaderni carcere 2

QUADERNI DEL CARCERE 2. QUADERNI MISCELLANEI (1929-1935)

ANTONIO GRAMSCI. QUADERNI MISCELLANEI (1929-1935)
a cura di Giuseppe Cospito, Gianni Francioni e Fabio Frosini
Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana 2017 | pp. 850
ISBN 8812006472

Il presente volume accoglie i dodici quaderni miscellanei – dieci per intero, mentre di altri due (Quaderni 7 e 9) non sono riprodotte le traduzioni, già incluse nel volume ad esse dedicato – redatti da Gramsci in carcere tra il febbraio del 1929 e il giugno del 1935.


Indice

Tomo 1
Sigle e abbreviazioni bibliografiche
Introduzione
Avvertenza e ringraziamenti
Quaderno 1 (8 febbraio 1929 – maggio 1930)
Primo quaderno
Quaderno 2 (febbraio 1929 – 1933)
Miscellanea I
Quaderno 3 (maggio-ottobre 1930)
‹Miscellanea›
Quaderno 4 (maggio 1930 – settembre 1932)
‹Miscellanea›
[a] (maggio 1930 – agosto 1932) Il canto decimo dell’Inferno
[b] (maggio-novembre 1930) Appunti di filosofia – Materialismo e idealismo – Prima serie
[c] (novembre 1930) ‹Miscellanea›
[d] (agosto-settembre 1932) ‹Miscellanea›


dall’Introduzione
di Giuseppe Cospito e Fabio Frosini
1. La vicenda editoriale dei quaderni miscellanei
Il presente volume accoglie i dodici quaderni miscellanei – dieci per intero, mentre di altri due (Quaderni 7 e 9) non sono riprodotte le traduzioni, già incluse nel volume ad esse dedicato – redatti da Gramsci in carcere tra il febbraio del 1929 e il giugno del 1935. In verità la denominazione di “miscellanea” è attribuita dal prigioniero solo a due quaderni: il Quaderno 2 (Miscellanea I), con ogni probabilità per enfatizzarne il carattere di schedario di appunti bibliografici, avviato accanto a quello che intitola Primo quaderno, nel quale si propone invece di redigere note sui sedici «Argomenti principali» che lo inaugurano l’8 febbraio 1929; e il Quaderno 17 (Miscellanea), l’ultimo allestito per annotazioni di argomento vario, scritto (come Gramsci puntualizza a incipit del suo predecessore, il Quaderno 15) «senza tener conto delle divisioni di materia e dei raggruppamenti di note in quaderni speciali», parallelamente ai quali viene portato avanti. 
Tuttavia, almeno a partire dall’edizione dei Quaderni del carcere curata da Valentino Gerratana, è invalso l’uso di definire “quaderni miscellanei” tutti quelli non a carattere monografico né di sole traduzioni; uso al quale si rifà anche la presente edizione, pur nella consapevolezza della differenza tra miscellanei propriamente detti (i Quaderni 1-3, 5, 6, 14, 15 e 17) e quelli che Gianni Francioni ha definito quaderni “misti”, cioè adibiti a lavori differenti, che Gramsci vuole non solo distinguere, ma anche compilare insieme, per aggirare in questo modo, almeno in parte, il limite posto dalle autorità carcerarie al numero complessivo di quaderni, libri e riviste che può tenere in cella (non più di quattro o cinque). È il caso dei Quaderni A, B, C (di sole traduzioni), 4, 7 (quest’ultimo di traduzioni e di note), 8 e 9 (anche quest’ultimo di traduzioni e di note). […]

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