I Fasci siciliani dei lavoratori nella riflessione gramsciana: storia e teoria
I cosiddetti «Fasci siciliani dei lavoratori» (1892-1894) rappresentano una delle esperienze sociali più innovative e radicali del Mezzogiorno postunitario, connettendo le esperienze delle insorgenze contadine durante il Risorgimento con nuove istanze politiche socialiste. I primi Fasci dei lavoratori erano composti dai lavoratori agricoli che in maniera spontanea si univano nelle stesse rivendicazioni, in particolare nelle aree dello sfruttamento latifondistico. Non a caso l'esperienza dei Fasci siciliani è ricorrente nelle analisi di Antonio Gramsci dagli scritti sulla Questione meridionale fino ai Quaderni del carcere e ai suoi concetti, nonché nelle riflessioni sulla politica e la cultura della società meridionale. L'articolo si propone di esplorare i principali nodi storici e teorici riguardanti i Fasci siciliani, analizzandone in chiave storico-politica l'organizzazione e le rivendicazioni attraverso le quali trovavano rappresentanza i gruppi sociali subalterni dell'Isola. Allo stesso tempo verrà dato ampio spazio alla riflessione gramsciana, evidenziando un collegamento filologico tra gli eventi siciliani e alcuni dei principali concetti dei Quaderni legati alla subalternità. Avaible: https://journals.openedition.org/laboratoireitalien/12567
| Lingua | ita |
| Nomi |
[autore] Tarascio, Giacomo |
| Soggetti |
Sicilia
Subalternità Socialismo
sicily
Subalternity Socialism |

