ARCHIVIO ANTONIO GRAMSCI

Tatiana Schucht

[09 maggio 1914] - 10 gennaio 1941
Carte Tatiana Schucht
448 Documenti

STORIA ISTITUZIONALE/AMMINISTRATIVA, NOTA BIOGRAFICA

Tatiana Apollonovna Schucht (Татьяна Аполлоновна Шухт, Tat'jana Apollonovna Šucht) nacque a Samara il 15 gennaio 1887. Nel 1894 si trasferì con la famiglia a Ginevra, poi, dal 1903, a Montpellier. Qui ultimò gli studi superiori e iniziò a frequentare i corsi universitari della facoltà di medicina. Alla fine del 1908, la famiglia Schucht si trasferì a Roma; qui, agli inizi del 1909, Tatiana si iscrisse alla facoltà di scienze naturali conseguendo la laurea il 21 luglio 1913, relatore G.B. Grassi. Alla fine dello stesso anno si iscrisse alla Facoltà di medicina, frequentando i corsi fino al 1917, ma sostenendo un solo esame. Al periodo universitario, risalgono probabilmente il suo incontro con Livia Lollini, figlia di Vittorio, deputato socialista, e con Nilde Perilli, compagna di studi della sorella Eugenia, che le aiutò nell'apprendimento dell'italiano. Dal 1912 insegnò matematica e scienze (dal 1920 anche francese) all'Istituto internazionale Crandon, impartendo contemporaneamente anche lezioni private. Nel 1914 ebbe una breve esperienza come redattrice all'Istituto internazionale di Agricoltura. Tra il 1915 e il 1916 prestò servizio come infermiera al Policlinico "Umberto I" di Roma. Nel 1916 si propose come insegnante per una scuola di bambini malarici di Ariccia presso cui prestava servizio anche Nilde Perilli. Nell'ottobre 1916, quando il padre e il fratello Vittorio decisero di tornare a Mosca, scelse di rimanere in Italia. In questi anni, furono assai scarsi i contatti con la famiglia, cambiando con frequenza casa. Nel febbraio 1925 fu rintracciata a Roma, affittuaria della famiglia Schreider, da Antonio Gramsci, incaricato da Giulia di ritrovare la sorella. Probabilmente su sollecitazione del cognato, iniziò a collaborare come traduttrice con l'Ambasciata sovietica a Roma. Tradusse dal russo la Teoria del materialismo storico di Bucharin, utilizzato da Gramsci per le dispense di scuola di partito. Nell'ottobre 1925, all'arrivo a Roma delle sorelle Giulia ed Eugenia, visse con loro e il piccolo Delio nella casa di Via Trapani 12. Nei giorni successivi l'arresto di Gramsci, si recò più volte a Via Morgagni 25 per recuperare gli scritti e i volumi lì conservati. Nel maggio 1927 si recò per la prima volta a Milano per incontrare Gramsci detenuto a S. Vittore, ma si ammalò e fu ricoverata all'Ospedale maggiore per quattro mesi. Riuscì ad incontrare Gramsci solo il 5 settembre. Dopo questo primo colloquio, riuscì ad avere ripetuti incontri con il cognato fino al gennaio 1928 quando, a causa di una polmonite, fu nuovamente ricoverata fino al mese di maggio. Nel giugno dello stesso anno, in seguito al trasferimento di Gramsci a Roma per il «processone», rientrò nella capitale dove ebbe alcuni colloqui con lui prima della partenza per Turi. Nel settembre 1928 si trasferì a Milano, impiegata presso la Rappresentanza commerciale sovietica. Nell'ottobre 1928 incontrò per la prima volta Piero Sraffa. Nel dicembre 1928 si recò a Turi, da dove scrisse le prime relazioni sulle condizioni carcerarie di Gramsci. Nel marzo 1929 fu nuovamente a Turi, poi tornò a Roma per ripartire nel mese di dicembre e rimanere a Turi fino al giugno 1930. A questo mese risale l'incontro con Gennaro Gramsci, giunto a Turi per visitare il fratello. Per questa prolungata assenza fu licenziata dalla Rappresentanza milanese; nel luglio 1930 tornò a vivere a Roma, prima presso la famiglia Schreider, poi presso la famiglia Perilli, ricominciando ad impartire lezioni private. Nel 1932, nonostante i ripetuti solleciti di Sraffa, non si recò a Turi; nel settembre dello stesso anno, iniziò le pratiche per sottoporre Gramsci a una visita specialistica. Tornò a Turi nel gennaio 1933 dove rimase fino all'agosto e dove nel marzo 1933 incontrò il prof. Uberto Arcangeli, giunto nella cittadina pugliese per visitare Gramsci. Si occupò insieme a Sraffa delle pratiche necessarie all'applicazione del decreto di amnistia e indulto. Con il trasferimento di Gramsci nella Clinica Cusumano di Formia, iniziò a visitare il cognato tutte le domeniche. Nel novembre 1934 si fece ricoverare per dieci giorni nella stessa clinica, avendo così contatti giornalieri con Gramsci. Dopo la sua morte, si occupò delle pratiche per la cremazione e la sepoltura, acquistando a nome della famiglia Schucht la tomba presso il Cimitero acattolico. Mise inoltre in salvo tutta la documentazione prodotta da Gramsci negli anni della detenzione che affidò all'Ambasciata sovietica per inviarla a Mosca. Iniziò, senza ultimarla, la stesura di un catalogo dettagliato degli argomenti trattati nei Quaderni. Fino al settembre 1938 continuò la corrispondenza con Sraffa; nel dicembre dello stesso anno tornò a Mosca. Il 25 febbraio 1939 partecipò alla prima riunione della «Commissione per il patrimonio letterario di Antonio Gramsci», sostituita poi dalla sorella Eugenia. Continuò ad impartire lezioni private a casa, senza riuscire a trovare altro tipo di impiego. Durante la guerra richiese di essere impiegata come infermiera al fronte, ma la domanda gli fu negata per via delle sue cagionevoli condizioni di salute. Nel 1941 si rifugiò con la famiglia a Frunze (oggi Biškek) in Kirghisia, dove morì di tifo addominale nel 27 settembre 1943.

 

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STORIA ARCHIVISTICA

Non si dispone di notizie certe sulla formazione, sedimentazione e conservazione delle carte prodotte e ricevute da Tatiana Schucht negli anni trascorsi in Italia. Al momento del suo ritorno a Mosca, alla fine del 1938, Tatiana Schucht portò con sé tutti i documenti accumulati nel corso degli anni trascorsi a Roma e composti principalmente da certificati, appunti, ma soprattutto dalla corrispondenza ricevuta, di cui è corposa la parte relativa alla detenzione carceraria di Antonio Gramsci. Portò inoltre a Mosca parte delle trascrizioni manoscritte da lei fatte delle lettere autografe di Gramsci; quest'ultimo, infatti, indirizzava le lettere destinate alla moglie e ai figli, e a volte anche quelle alla famiglia in Sardegna, alla cognata, la quale provvedeva a smistarle a seconda del destinatario. Prima di inoltrare l'originale, tuttavia, Tatiana ne riproduceva in molti casi tre copie. Di queste, una di solito era trattenuta da lei, una era spedita a Sraffa, l'altra veniva inviata a Mosca, affinché Giulia potesse essere a conoscenza anche delle lettere che Gramsci scriveva ad altri. Solo in alcuni casi, trattenne presso di sé l'originale, anziché una delle copie. Nel 1941, in seguito all'invasione tedesca dell'Urss, la famiglia Schucht riparò a Frunze (oggi Biškek) in Kirghisia. La corrispondenza fra Tatiana e la famiglia a Mosca venne consegnata a Vincenzo Bianco e conservata negli archivi del Comintern. In seguito alla morte di Tatiana, le carte ancora in suo possesso furono elencate dal capo dell'archivio del partito del Kirghizistan; in questo sommario elenco risulta completamente assente la corrispondenza. È dunque possibile che questa fosse stata in realtà consegnata a Vincenzo Bianco e, riportata a Mosca nel 1943, consegnata alle sorelle Schucht. Nel dicembre 1981 Giuliano Gramsci donò alla Fondazione Istituto Gramsci 3 lettere di Piero Sraffa e Carlo Gramsci a Tatiana. Nel 1985 furono invece donate 7 lettere di Piero Sraffa a Tania e le trascrizioni delle lettere di Gramsci. Nel corso degli anni Novanta, questa documentazione fu conservata insieme a quella ricevuta della famiglia Schucht e al carteggio con Piero Sraffa, donato nel 1974; di ciascun documento fu redatta una scheda cartacea. A questa documentazione, si aggiunsero i versamenti fatti da Antonio Gramsci jr. nel luglio 2005 e nel marzo 2007 con cui arrivarono 16 lettere originali indirizzate a T. dai familiari e dalle amiche Nilde Perilli e Livia Lollini. Lo stesso nipote versò altri documenti in copia digitale nel maggio 2007 e nel maggio 2008, in seguito ai quali è stato possibile reperire 44 documenti relativi a Tatiana Schucht. Con l'arrivo della nuova documentazione, il fondo è stato riordinato.
 

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MODALITÀ DI ACQUISIZIONE

Donazioni

AMBITI E CONTENUTO

La schedatura delle serie Carte personali e Trascrizioni delle lettere di Antonio Gramsci è stata effettuata a livello di fascicolo. Per le serie Corrispondenza e Relazioni si è scelto di adottare una schedatura analitica, a livello di singolo documento. Il fondo contiene documentazione di varia natura e relativa a un arco cronologico abbastanza ampio, seppure con notevoli lacune per gli anni 1918-25. Assai consistente è la serie Corrispondenza che contiene le lettere ricevute fra il 1914 e il 1941. Numerose risultano le lettere relative alla detenzione di Gramsci, ricevute da Piero Sraffa e da Carlo Gramsci. Sono inoltre conservati le trascrizioni manoscritte che Tania stilò delle lettere di Gramsci e le diverse stesure delle istanze di trasferimento e applicazione del decreto di amnistia ed indulto, redatte sia da Tatiana che da Sraffa e Carlo Gramsci. È inoltre conservato il quaderno incompleto con la prima catalogazione dei Quaderni del carcere.

CRITERI DI ORDINAMENTO

L'archivio è ordinato in 4 serie:

  1. Carte personali
  2. Corrispondenza
  3. Trascrizioni delle lettere di Antonio Gramsci
  4. Relazioni, istanze ed appunti su Antonio Gramsci.

CONDIZIONI DI ACCESSO

L'archivio è liberamente consultabile nel rispetto della normativa archivistica vigente e del regolamento interno della Fondazione Gramsci.

CONDIZIONI DI RIPRODUZIONE

Riproduzione soggetta ad autorizzazione della Fondazione Gramsci.

STRUMENTI DI RICERCA

Inventario a cura di Eleonora Lattanzi.

Linda Giuva (a cura di), Guida agli archivi della Fondazione Istituto Gramsci di Roma, Roma, Editori Riuniti, 1994, pp. 125-126


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

P. Sraffa, Lettere a Tania per Gramsci, a cura di V. Gerratana, Roma, Editori Riuniti, 1991;

A. Gramsci, T. Schucht, Lettere 1906-1935, a cura di A. Natoli e C. Daniele, Torino, Einaudi, 1997;

A. Gramsci jr., I miei nonni nella rivoluzione, Roma, Edizioni Riformiste, 2010.