ANTONIO GRAMSCI. SCRITTI (1910-1926) 1 1910-1916
Giuseppe Guida e Maria Luisa Righi
Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana 2019 | pp. 1015
ISBN 9788812008391

Il primo volume degli Scritti (1910-1926) di Antonio Gramsci raccoglie tutti gli articoli pubblicati da Gramsci dal 1910 al 1916 sinora individuati. In appendice figurano alcuni componimenti scolastici risalenti al 1910-11, quando Gramsci frequentava l’ultima classe del liceo.

Indice

Nota al testo, XI
Abbreviazioni bibliografiche, XXXIII
 
Scritti, 1-810
 
Appendice. Componimenti liceali, 811-826
 
Apparati, 827
Voci biografiche, 829-959
Indice dei periodici, 963-964
Indice dei nomi, 965-995
 
Indice generale, 997-1015

dalla Nota al testo

Questo volume dell’Edizione nazionale degli scritti di Antonio Gramsci raccoglie tutti gli articoli pubblicati da Gramsci dal 1910 al 1916 sinora individuati. In appendice figurano alcuni componimenti scolastici risalenti al 1910-11, quando Gramsci frequentava l’ultima classe del liceo.
Per gli anni fino al 1914 il numero degli articoli è assai limitato: una corrispondenza apparsa nel 1910 sull’«Unione sarda», la prima prova giornalistica di Gramsci, l’unica del periodo sardo della sua vita; due contributi del 1913 sul periodico studentesco torinese «Corriere universitario»; un intervento, il primo di argomento politico, ospitato dal settimanale dei socialisti della provincia di Torino «Il Grido del popolo», nel quadro del dibattito apertosi nell’ottobre 1914 sul «caso Mussolini». Proprio i giudizi espressi da Gramsci in quell’occasione determinarono una crisi del suo rapporto con la sezione torinese del Partito socialista italiano, alla quale si era iscritto alcuni mesi prima1. Di lì a un anno, però, nel novembre 1915, quando i socialisti torinesi si accingevano a dar vita a una pagina di cronaca locale dell’«Avanti!», Gramsci fu scelto per far parte della redazione2. Venne formalmente assunto all’«Avanti!» il 10 dicembre, poco meno che venticinquenne, ma già nelle settimane immediatamente precedenti, non appena deliberata la sua assunzione, aveva cominciato a pubblicare articoli sul «Grido del popolo» (è possibile che si sia trattato di una sorta di prova, per saggiarne le capacità e anche per far decantare i contrasti politici dei mesi precedenti).

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