I partiti politici come «scuole della vita statale»
Gramsci ha ridefinito il concetto di partito ampliandone la portata semantica, storicizzandone la nascita e identificandone le funzioni essenziali. Egli sosteneva che i partiti sono meccanismi cruciali per guidare ed educare la società, promuovendo obiettivi collettivi e universali e superando i ristretti interessi di gruppo. Gramsci ha sottolineato l'interazione tra partiti politici e Stato, considerando i primi sia come strutture statali embrionali, sia come strumenti per la formazione del consenso sociale. Inoltre, ha analizzato i rischi di burocratizzazione e di elitarismo all'interno delle organizzazioni di partito, soprattutto nei regimi autoritari. Esaminando i contesti storici e sociopolitici dell'Italia e dell'Europa, Gramsci ha illustrato come i partiti abbiano influenzato i sistemi politici moderni e le trasformazioni sociali. Le sue intuizioni sottolineano il duplice ruolo dei partiti nel guidare la partecipazione politica e nel mantenere l'ordine politico. Questa ricerca evidenzia l'importanza di Gramsci per la comprensione delle dinamiche dell'organizzazione politica e della teoria democratica. Avaible: https://journals.uniurb.it/index.php/igj/article/view/4913/4449
| Lingua | ita |
| Nomi |
[autore] Azzolini, Giulio |
| Soggetti |
Partiti
Organizzazione Democrazia
Parties political
Organization Democracy |

